Reading tra Paolo Poli e David Bowie
con e a cura di Marco Cavalcoli
tecnica Paolo Panella
traduzioni Giampiero Segneri
si ringraziano Anna Antonelli, Andrea Farri e Silvia Lamia
produzione E-production
distribuzione Mismaonda
in collaborazione con Società per Attori e Garofano Verde
In scena il discorso impossibile – singhiozzato, sfilacciato e ricucito, ma sempre armonico – fra i talenti indiscussi di Paolo Poli e David Bowie: un accostamento ardito che incrocia e sovrappone, in modo inatteso e originale, il genio di due grandi figure “multiple” restituite come in un’intervista doppia impossibile. In scena Cavalcoli si mette al servizio dello spettacolo grazie alla tecnica dell’eterodirezione, permettendo a Paolo Poli e a David Bowie di “dialogare” in tempo reale attraverso la sua voce: il regista e performer esegue infatti una “partitura” verbale composta dalle voci dei due artisti che riceve in cuffia e restituisce al pubblico. I due sembrano apparire sul palcoscenico, vivificati ora dalla gorgia fiorentina di Poli, ora dall’inglese sospirato di Bowie, che Cavalcoli propone quasi come se fosse una radio sintonizzata su due frequenze. Eccoli davanti agli occhi degli spettatori: sarcastici, acuti, provocanti e provocatori come sempre. Due signori del palcoscenico accomunati dall’abilità camaleontica di vestire con immancabile eleganza i panni dell’alterità, dello sconfinamento di genere che finisce per rendere irrilevante la stessa distinzione maschile/femminile.